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Prezzemolo e cozze

cozze

È dappertutto come il prezzemolo!” Quante volte abbiamo sentito questa frase riferita ad una persona che la si può trovare ovunque? Questo non vuol proprio dire che il prezzemolo si trova in abbondanza, ma che è un prodotto dell’orto che si trova tutto l’anno. Il prezzemolo (porsemmo in genovese, petroselinum sativum o ortense petroselium in latino) è un prezioso alimento in quanto ricco di vitamina C, ferro, manganese e provitamina A. È uno stimolante generale e nervoso, antianemico, disintossicante, depurativo, vasodilatatore e rigeneratore capillare.

Un tempo si usava il suo decotto per far passare le sbornie e l’infuso contro le lentiggini e ancora si diceva che lavarsi il viso mattina e sera con un decotto tiepido (un pugno di prezzemolo bollito per 15 minuti in mezzo litro d’acqua) servisse a schiarire la carnagione. Bisogna ricordare però che bisogna rispettare scrupolosamente le dosi nel suo impiego in quanto rilassante della muscolatura e in elevate quantità anche tossico.

Una favola che mia nonna aveva insegnato alla mia mamma e che lei mi raccontava prima di addormentarmi alla sera  e che fa parte del folklore locale è quella di  Porsemin-a, che significa Prezzemolina: C’era una volta una donna che aspettava un bambino e che abitava vicino ad una maga che non aveva figli. Poiché le veniva spesso voglia di mangiare prezzemolo, la donna si recava di soppiatto nel giardino della vicina rubandogliene un mazzetto. La maga mise allora un campanellino nel prezzemolo e sorprese così la donna. “Poiché ti ho presa a rubare il prezzemolo -le disse- la bambina che nascerà la chiamerai Prunzemina e quando avrà quindici anni dovrai cederla a me”. E fu così. Un giorno la maga mandò Prunzemina, che intanto si era fatta una ragazza bellissima, a fare la sartina in una casa di fronte al palazzo del re. Quando ogni mattina Prunzemina innaffiava una pianta di mortella sul davanzale, il principe si affacciava alla sua finestra e le cantava:

Prunsemina Prunsemina bella
Dimmi quante foglie ha la tua mortella…

Lei rispondeva:
O principe, fiju du me re,
Dimme quante stelle in ce u gh’è…


Il Principe si innamorò di lei e un giorno si travestì da pescatore e si presentò alla finestra offrendole un magnifico pesce. La padrona mandò la ragazza ad aprire. Il principe ne approfittò per abbracciarla e baciarla, scappando poi a precipizio e  la mattina dopo le cantò:

Prunsemina Prunsemina,
ti ho baciata ieri mattina…

Lei comprese chi era il pescatore. Il principe, malato d’amore, cominciò a deperire e nessuna medicina riusciva a sanarlo. Un medico famoso sentenziò che solo se avesse sposato la donna che amava sarebbe guarito. Ma sia Prunsemina, che non si considerava degna di un principe, sia il re, erano contrari. Ma alla fine piuttosto che lasciar morire il principe, cambiarono idea e le nozze vennero celebrate con grande sfarzo. Durante la festa A Prunsemina comparve ad un tratto al fianco la maga che le disse: ”Quando sarai nella tua camera, indossa questa cintura piena di miele.” Più tardi il principe, che nel frattempo aveva bevuto un po’ troppo, si presentò a lei, già coricata, sguainò la spada e, dicendole, ”Questa è per tutte le volte che mia hai respinto” la colpì al fianco forando la cintura. Uno spruzzo di miele arrivò fino alle labbra di lui che, sentendo il sapore dolce, esclamò:

O mè muiè, ti l’hai u sangue duce cumme l’amè…
(O moglie mia, hai il sangue dolce come il miele)

Sei proprio la donna che ci vuole per me…e le si inginocchiò ai piedi chiedendole perdono.
Da allora vissero molti anni felici e contenti.

Le ricette che oggi propongo sono molto semplici e veloci da preparare e parlano proprio di prezzemolo e anche di cozze.

I “muscoli“, come li chiamiamo noi, un tempo venivano raccolti in loco dalle abili mani degli pescatori che, con un solo coltellino e una sacca legata in vita per contenerli, si avventuravano lungo gli scogli tra la  Punta e la Cala dell’oro:

Muscoli all’olio crudo:
Mettere le cozze lavate in una grande padella con mezzo bicchiere d’acqua, coprire con un coperchio e lasciare cuocere a fuoco vivo finchè le conchiglie si saranno aperte. Scolatele, e trasferitele nei piatti. Sbattere 6 cucchiai di olio di oliva, sale, il succo di un limone, 2 cucchiai di liquido di cottura filtrato e due cucchiai di prezzemolo tritato. Versare la salsa sulle cozze e, a piacere, aggiungete pepe bianco. 

Muscoli alla marinara:
Lavare bene i muscoli strappando bene il bisso eventualmente rimasto. Metterli in una casseruola con un trito di aglio e olio d’oliva  e un cucchiaio di acqua. Coprire col coperchio e , rimescolando ogni tanto, lasciare cuocere fino a che le conchiglie si sono aperte, servendoli molto caldi e aggiungendo , a piacere, prezzemolo tritato e pepe.