La ricetta di Annalisa

La carota coltivata deriverebbe dalla carota selvatica, che cresce nei prati. È originaria dell’Afghanistan e delle sue regioni limitrofe, ma già 2000 anni fa la si coltivava nel bacino del Mediterraneo. La carota veniva utilizzata da Greci e Romani e dagli Arabi, più per scopi medicinali che a fini alimentari. Le prime notizie certe sulla carota a radice arancione, ricca di carotene ed a forma conica, risalgono al XVII secolo. Soltanto nel secolo scorso furono descritte in Francia le prime varietà.

Tradizionalmente la carota veniva considerata uno stimolatore del latte materno e per questo, oltre a tutte le altre caratteristiche, le puerpere ne facevano largo uso. E’ la fonte di vitamina A per eccellenza, e la sua ricchezza sta nel suo colore costituito da pigmenti detti carotenoidi, tra cui il beta carotene necessario per la corretta crescita e riparazione dei tessuti corporei, per mantenere la pelle liscia e morbida, per contrastare la cecità notturna e la vista debole e, infine, come ausilio alla formazione di ossa e denti.

Una alimentazione ricca di grassi, il lavoro davanti al computer o con luce artificiale, l'inquinamento, il fumo di sigaretta ed altri fattori, contribuiscono a provocare un aumentato bisogno di vitamina A e betacarotene. Lo stesso discorso vale per le persone che passano molto tempo davanti al televisore.

Ad una temperatura di 0 °C ed un'umidità relativa del 90-95%, le carote si possono conservare anche per diversi mesi, mantenendo praticamente inalterate tutte le proprie caratteristiche organolettiche.

Ingredienti: 250 gr carote, 6 uova, 150 gr zucchero, limone biologico, 200 gr mandorle, lievito, 80 gr farina.

Preparazione: grattugiare finemente 250 gr di carote. A parte sbattere 6 tuorli d’uovo con 150 gr di zucchero, la buccia del limone grattugiata e incorporare le carote e 200 gr di mandorle tritate. Mescolare 1 cucchiaio di lievito a 80 gr di farina e incorporare alle uova. Cuocere in forno a 180 gradi.