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Il vov

vov

“In tempo di guerra, e parlo della Seconda Guerra Mondiale, chi aveva un pezzo di terra poteva considerarsi molto fortunato: riusciva a coltivare verdura, patate, legumi ed anche gli ulivi che fornivano l’olio (molto ricercato e utilizzato anche per gli scambi in natura) e qualche albero da frutta. Inoltre, uno dei punti di forza di questa micro economia domestica era rappresentato dall’allevamento del pollame che forniva un importane apporto energetico rappresentato dalle proteine delle uova. Un modo originale di utilizzare questo prezioso alimento era quello di utilizzarlo per la preparazione di un liquore energetico: il vov.”

Le sue origini sono incerte, ma l'invenzione del vov risale al 1840 ed è attribuita ad un pasticcere di Padova, Gian Battista Pezziol. La sua attività principale era la produzione di torrone, in cui l'ingrediente principale era l'albume; i tuorli rimanevano quindi inutilizzati e, per non sprecare questo avanzo, Pezziol vi aggiunse del vino marsala e dello zucchero, inventando la ricetta del liquore. Il nome che vi diede fu "vov", derivato da vovi, termine dialettale per "uova".

Nel tempo, questa ricetta variò leggermente. Questa che vi presentiamo è una versione originale locale degli anni ’60.

Ingredienti:
½ litro latte
4 tuorli uovo
4 etti zucchero
1 etto marsala
1 etto spirito ( alcool)
1 bacchetta vaniglia

Preparazione: bollire il latte con la vaniglia; sbattere i tuorli con lo zucchero, unire spirito e marsala.Lasciare riposare per 10 minuti, poi aggiungere il latte freddo.